La Psicoterapia Sensomotoria (livello I)

La psicoterapia sensomotoria (Fisher e Ogden, 2009; Ogden e Minton 2000; Ogden, Minton e Pain 2006) è un tipo di psicoterapia ideata da Pat Ogden nel 1980 ed è nata dall’integrazione di diversi campi del sapere scientifico: la teoria dell’attaccamento e della dissociazione, la mindfullness ed il metodo Hakomi di Ron Kurz (Kurz, 1990).

La psicoterapia sensomotoria ha un approccio al disagio psichico di tipo sia bottom- up sia top down quindi il trattamento non è focalizzato solo sui pensieri e sulle emozioni ma anche e soprattutto sull’esperienza somatica: è il corpo il grande protagonista della psicoterapia senso motoria sia nella fase di assessment (che dura per tutta la durata della terapia) sia in fase di intervento clinico vero e proprio.

Il cliente viene aiutato a diventare consapevole del proprio corpo e dei propri movimenti incoraggiandoli e portandoli a compimento (il cosiddetto atto di trionfo).

La seduta sensory si caratterizza per il continuo invito del terapeuta a focalizzare l’attenzione nel corpo cercando contemporaneamente di installare un legame con le emozioni e le proprie convinzioni presenti in quel momento stesso; vivere l’esperienza in toto nel modo più completo e organizzato possibile crea nel cliente nuovi apprendimenti e schemi corporei più adattivi.

Qual è dunque il razionale della psicoterapia sensomotoria?
Che nessun aspetto dell’esperienza umana venga trascurato nel contesto clinico perché divenire consapevoli sulle modalità in cui pattern del passato non elaborati si ripresentano nel QUI e ORA aiuta a cambiare le risposte disfunzionali con altre più funzionali in tutte le dimensioni dell’esperienza nel presente e nel futuro.

In psicoterapia sensomotoria per approcciarsi ai ricordi post traumatici si cerca di realizzare un colloquio sull’accaduto il più delicato possibile per evitare una RI- TRAUMATIZZAZIONE della persona. Infatti numerosi studi hanno dimostrato che non in tutti i traumi il semplice “parlarne” aiuta a superarlo e soprattutto dipende da molti fattori: per molte persone rievocare semplicemente il trauma con la parola diviene TRIGGER attivatore del trauma stesso.

Per questo motivo, il terapeuta inizialmente invita il cliente a confrontarsi coi propri ricordi tenendo focalizzata l’attenzione solo sulle sensazioni corporee e solo successivamente si fa riferimento alla componente EMOTIVA E COGNITIVA legata all’evento. Questo accorgimento aiuta la persona a muoversi all’interno di una finestra di attivazione dell’arousal (responsabile dei sintomi psicofisiologici legati al trauma) in condizioni di sicurezza. In tal modo, il processo intersensoriale rimane integro e l’esperienza nel qui e ora rimane integrata e consapevole (perché non si viaggia al di fuori della window of tolerance). Successivamente lo schema corporeo sarà arricchito e reso più evoluto con il lavoro sulle emozioni e sulle cognizioni che ora però saranno organizzate e non traumatiche.

Bibliografia:
Kurz, R: Body- Centered Psychotherapy: The Hakomi Method. Mendicino, CA: Liferythm 1990.
Ogden P, Minton K: Sensorymotor Psychotherapy: One method for processing Traumatic Memory. Traumatoly, 6, 3, 3. (2000)
Ogden P, Minton K and C. Pain: Trauma and the body. A Sensorymotor Approach to Psychotherapy. New York, Norton. (2006)
Fisher J and Ogden P: Sensorymotor Psychotherapy. In CA Courtois, K, D. Ford (eds) 2009 pp. 312-328 (2009).

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